Condannati i nuovi boss di Bagheria

Pino Scaduto, proprio colui che mesi fa aveva pensato di uccidere la figlia perché invaghitasi di un carabiniere; un affronto per il padre capomafia e per il codice mafioso, è stato il primo dei tanti nuovi boss di Bagheria che volevano ricostituire il mandamento mafioso, riorganizzazione prontamente bloccata dal reparto operativo di Palermo tramite un vero e proprio blitz nell’ottobre 2017 a cura dei procuratori Bruno Brucoli e Gaspare Spedale.

Tale gruppo mafioso, continuava a imporre estorsioni a diversi imprenditori locali. Sono questi i dati che risultano da un un’approfondita indagine della Dda di Palermo diretta da Francesco Lo Voi e Salvatore De Luca. Dei 12 imputati che avevano chiesto il rito abbreviato, 10 sono stati condannati il sei luglio. 

Salvatore Zizzo è stato condannato a 8 anni e sei mesi, Giacinto Di Salvo, capo del mandamento mafioso di Bagheria dal 2011 fino al maggio 2013, a sei anni. Pino Scaduto dovrà scontare sei anni e sei mesi di carcere, Giovanni Trapani (boss di Ficarazzi) e Vito Lucio Guagliardo quattro anni, Andrea Carbone sei anni e sei mesi, Franco Lombardo (boss di Altavilla Milicia) 6 anni, Giovan Battista Rizzo sei anni e sei mesi, Michele Modica, anche lui a capo del clan di Altavilla Milicia, otto anni e sei mesi.

Il giudice ha invece deciso di assolvere Pietro Liga poiché il fatto non sussiste e Francesco Speciale per non aver commesso il fatto. 

Tali condanne, proclamante a ridosso del memoriale della strage di Via D’Amelio, è un chiaro segno di quanto Cosa Nostra sia un’organizzazione ormai debole, destinata a diventare piano piano solo un brutto ricordo, e che se si crede davvero che la giustizia sia il potere del popolo “sano”, qualsiasi cancro della società, può essere sconfitto. 

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Marina Di Paola

Marina Dipaola, 17 anni, studentessa di quinto anno presso il liceo classico di Bagheria “Francesco Scaduto”, appassionata di scienza, sport e letteratura!